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Ca’ che bofa

Un’incantevole abitazione privata in località Pian del Bofa, Comune di Garlate, Lecco. Un tempo usata come fienile, la costruzione oggi gode delle più avanzate “astuzie” architettoniche, come il “camino di luce” centrale, e di elevati standard di efficienza energetica e sostenibilità.

Il concept e il progetto architettonico portano la firma dell’architetto Giulio Ceppi, fondatore e direttore creativo di Total Tool.

Vista lago

La villa gode di una generosa vista sul lago Garlate. È dotata di ottima esposizionesi e si sviluppa nelle vicinanze di un torrente che genera brezze termiche costanti nel periodo serale ed estivo.

Analisi e prima valutazione del fabbricato

In passato l’edificio era una cascina usata, al piano terra, con funzione di stalla, al primo come abitazione e al secondo come fienile. Negli ultimi decenni, la costruzione era stata impiegata di fatto come magazzino, garage e deposito. Al momento dell’analisi e dei primi sopralluoghi, le solide murature in pietra si trovavano in discrete condizioni strutturali, mentre tetto e solai, come anche il pavimento al piano terra, richiedevano un rifacimento integrale.

I rapporti illuminotecnici erano assolutamente scarsi, a esclusione dell’ultimo piano che presentava ampie ventilazioni laterali nel sottotetto. Constatato l’insufficiente sistema distributivo interno, organizzato con due sistemi parziali di scale non collegati tra loro, si è pensato a una riqualificazione che coinvolgesse anche tutta la parte impiantistica ed energetica. C’erano inoltre da risanate le pareti contro il terreno e da realizzare dei solai ventilati al piano terra.

Negli ultimi decenni, la costruzione era stata impiegata come magazzino, garage e deposito. Al momento dell’analisi e dei primi sopralluoghi, le solide murature in pietra erano in discrete condizioni strutturali, mentre tetto e solai, come anche il pavimento al piano terra, richiedevano un rifacimento integrale.

Criteri progettuali

Luce verticale

Per compensare l’assenza di collegamenti verticali e la scarsa luminosità interna degli spazi è stato creato un “camino di luce” centrale al corpo dell’edificio. Tale corpo di collegamento verticale ha messo in connessione i tre livelli in forma compatta e centrale. Si è giocato sull’assoluta leggerezza e trasparenza delle strutture con l’uso del vetro per garantire il massimo passaggio della luce.

Struttura interna lignea in sinergia con il paesaggio circostante

Per adeguare funzionalmente l’abitazione, mantenendo però il valore delle strutture murarie in pietra, sono stati completamente ricostruiti in legno lamellare i 2 solai e il tetto. Una scelta, questa, ritenuta più compatibile sul piano ambientale e della qualità abitativa interna. Le strutture portanti dei solai sono però state lasciate completamente a vista, dichiarando tramite pilastri verticali a sezione quadrata la nuova struttura rispetto alle preesistenze murarie e creando una sorta di seconda struttura inserita all’interno di quella portante originaria in muratura.

Legno outdoor

All’esterno dell’edificio sono invece state montate delle doghe verticali in legno. Un modo per movimentare i diversi prospetti, immutati per volumi e configurazione, andando così a ricercare un dialogo con il bosco e il paesaggio circostante. Ognuna delle 3 facciate sui cui era possibile intervenire ha ritmi e proporzioni diverse nella dogatura, bilanciando così in maniera specifica la singola facciata e ricercando al tempo stesso una continuità sui 3 lati della casa.

Verde abitabile

Il volume rigido, compatto e netto dell’edificio contrasta con le esigenze attuali e le potenzialità insite nel contesto di vivere con l’ambiente esterno un rapporto fluido e flessibile. Gli interventi proposti hanno creato una maggior simbiosi con il paesaggio naturale circostante che e permette la fruizione di spazi esterni nelle diverse stagioni dell’anno. In particolare:

  • Sono state create piccole verande e spazi filtro in prossimità degli accessi principali
  • Sono stati realizzati desk esterni (lato nord) e percorsi di continuità con lo spazio del giardino
  • Si è fatto ricorso a tensostrutture e coperture mobili per modulare l’irraggiamento estivo o le precipitazioni atmosferiche.

Efficienza energetica e sostenibilità

La casa ha pareti in pietra locale con spessore oltre il metro e nuovi solai in legno certificato. Dal punto di vista costruttivo si tratta di una bioarchitettura esemplare, che necessitava soltanto del giusto comfort climatico. Per rafforzare l’efficienza termica dell’involucro è stato creato un nuovo cappotto isolante esterno e sono stati completamente sostituiti gli infissi con nuovi serramenti a taglio termico con doppio vetro.

Dal punto di vista impiantistico si è optato per un sistema di riscaldamento/raffrescamento con pompa di calore che sfrutta la presenza di acqua di falda e prevede l’integrazione con moduli fotovoltaici. La distribuzione avviene tramite pavimentazione radiante in modo da sfruttare la grande inerzia termica dell’edificio e l’utilizzo continuativo.

La qualità dell’aria interna è stata assicurata da un sistema di ventilazione meccanica controllata che garantisce anche un elevato recupero del calore interno. Alla luce degli interventi previsti è possibile certificare la casa in classe energetica A+.

Questo articolo è la storia di copertina di Floor&Wall n. 0