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superfici in marmo

Quattro superfici in marmo dalla Milano Design Week 2022

Le superfici in marmo oggi parlano una lingua contemporanea. Segni particolari: leggerezza, flessibilità e attenzione all’ambiente.

Favare, Lithea.

Leggere, modulari, sostenibili. Sono questi gli aggettivi che descrivono le superfici in marmo presentate in occasione della Milano Design Week 2022. Già, per quanto possa sembrare un ossimoro, oggi i rivestimenti in marmo rivelano un’insolita leggerezza e flessibilità. Grazie alle tecnologie di ultima generazione, è infatti possibile ridurre notevolmente il peso del marmo, diminuendo così l’escavazione e il suo impatto sull’ambiente. Ed è possibile lavorare questo antico e nobile materiale con maggiore libertà creativa. Aspetti che hanno reso il marmo un grande protagonista degli interni contemporanei, come dimostrano i numerosi progetti di design lanciati negli ultimi anni.

Ecco, dunque, quattro superfici in marmo scoperte durante la Milano Design Week. Tra effetti tridimensionali, inediti accostamenti materici e recupero di scarti di lavorazione.

Fragments, Budri

Un progetto il cui carattere è tutto racchiuso nel nome. Parliamo di Fragments, la collezione di arredi e superfici in marmo di Budri disegnata da Gwenael Nicolas di Curiosity Tokyo.
Fragments nasce dall’idea di recuperare frammenti dalle bacchette di lavorazione del marmo e dalle lastre derivanti dai processi di lavorazione. Accostati tra di loro, i frammenti formano pattern longitudinali e orizzontali monocromatici o multicolor.
Per realizzare Fragments, è stata adottata la tecnologia BUDRI SLIM MARBLE, acronimo di SUSTAINABLE LIGHT INNOVATIVE MARBLE. Una innovativa tecnologia che permette di ridurre il peso del marmo dell’80%. Nell’autunno 2022 verrà lanciato BUDRI SLIM SYSTEM, un ulteriore avanzamento tecnologico pensato appositamente per pavimenti e rivestimenti.

Favare, Lithea

Pensieri Panteschi, il progetto firmato nel 2021 da Elena Salmistraro per Lithea, si arricchisce oggi di nuovi elementi. Tra le novità, il pannello decorativo Favare, sempre ispirato all’isola di Pantelleria. Come suggerisce il nome, in questo caso la grafica tridimensionale del pannello richiama le favare, i getti di vapore che fuoriescono dal sottosuolo dell’isola siciliana.
Sul fondo azzurro in marmo Bardiglio Imperiale, caratterizzato da bassorilievi sinuosi, si inseriscono elementi dalle geometrie morbide e forme piramidali in pietra bianco fenice, rifiniti e applicati manualmente. A impreziosire ulteriormente Favare, gli inserti in foglia rame.

Iride, Lithos Design

La luce interagisce con la materia in Iride, la nuova parete divisoria disegnata da Raffaello Galiotto per Lithos Design, parte della collezione Diaframmi. Una quinta in marmo che permette di dividere gli ambienti con soluzioni modulari replicabili in orizzontale, verticale e ad angolo.
In Iride il marmo è lavorato in membrane tridimensionali dall’ordito traforato di una profondità massima di 8 cm. Una trama ottenuta grazie all’impiego della tecnologia a controllo numerico, con un processo che riduce lo scarto di materiale fino quasi allo zero.
Iride è proposto in Verde Imperiale, Carrara Ghiaccio e Bardiglio Nuvolato. Un frame in metallo incornicia la parete, rendendo più semplice assemblarla secondo le diverse esigenze progettuali.

Optical, Bufalini

Non si può parlare di superfici in marmo senza citare Optical, la nuova pannellatura in marmo di Bufalini progettata dal designer toscano Paolo Ulian. Una pannellatura modulare nata per dare una seconda vita agli scarti di lavorazione del marmo. Con l’impiego di moduli di larghezza variabile dai 3,7 ai 60 cm, il marmo viene infatti composto come se si trattasse dei nodi di una tessitura. Il risultato è un vero e proprio arazzo in marmo che può crescere progressivamente, fino a rivestire intere pareti.
Non solo. In ogni modulo di Optical ci sono intagli e fresature inclinate, che permettono di ospitare piccole mensole in legno o acciaio. Per decorare e contenere, nel rispetto dell’ambiente.

LEGGI IL NOSTRO APPROFONDIMENTO SU OPTICAL DI BUFALINI


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