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Monoferments

Le piastrelle nate dagli scarti di MONOFERMENTS

Residui di polvere e macinato di marmo, gusci d’uovo e fondi di caffè. Ecco le piastrelle circolari di MONOFERMENTS che danno nuovo valore agli scarti.

Foto: Omar Sartor. Styling: Elisabetta Bongiorni.

Sviluppare una palette di materiali circolari, sostenibili e biofilici. Da questo obiettivo prende vita MONOFERMENTS, il laboratorio creato dagli architetti Elisa Evaso e Luca Guglieri di MONOSTUDIO ASSOCIATI. Un progetto nato nel 2020 da un’urgenza: lasciare un mondo più sostenibile alle generazioni future.

“Come tanti, durante il primo lockdown, ci siamo interrogati su cosa stavamo lasciando e trasmettendo ai nostri figli come coppia di professionisti e genitori”, raccontanoElisa Evaso e Luca Guglieri. “Sentivamo l’urgenza di ispirarli verso qualcosa di più nobile. Cosa potevamo fare da piccolo studio di architettura e interior quale siamo per condurre la nostra pratica di ogni giorno verso un nuovo modo di lavorare più circolare e sostenibile?”.

A partire da queste considerazioni i due architetti decidono di investire tempo e risorse in una ricerca sul riuso dei materiali di valore. Iniziano così a bussare alle porte dei negozi vicino casa con una richiesta semplice: la consegna di spazzatura e scarti per lo sviluppo di materiali circolari. “Su un balcone avevamo gusci d’uovo del negozio di pasta fresca di fronte, fondi di caffè gentilmente donati dal nostro bar preferito e conchiglie del ristorante di pesce dietro l’angolo”, raccontano ancora i due architetti. “Sull’altro balcone gli esperimenti di biomateriali a seccare e a volte ammuffire”.

Foto: Omar Sartor. Styling: Elisabetta Bongiorni.

La collaborazione con MIPA e Osteria Francescana

Dopo le prime sperimentazioni, Elisa Evaso e Luca Guglieri propongono il loro progetto a due realtà imprenditoriali: MIPA, azienda del modenese specializzata nella produzione della graniglia, e il ristorante tre stelle Michelin Osteria Francescana. È grazie al loro supporto che MONOFERMETS realizza il materiale numero uno della palette: due prototipi di piastrella per pavimento e tre per rivestimento di interni.

Antonio e Davide Benedet, proprietari di MIPA, sono disponibili a condividere i loro scarti con MONOFERMENTS e a lavorare su questo nuovo materiale salvando la polvere e il macinato di marmo (già riciclati al 100% dalla lavorazione della pietra) che sarebbero altrimenti finiti in discarica. I residui vengono mescolati con gli scarti alimentari proposti da MONOFERMENTS. Un percorso di sperimentazione durato otto mesi che incrocia lungo la strada anche il ristorante Osteria Francescana. Accogliendo con entusiasmo il progetto di MONOFERMENTS, il ristorante dona infatti i suoi gusci d’uovo e fondi di caffè. Scarti che, mixati con il marmo riciclato, regalano poesia al materiale.

“Il coraggio di MIPA e dell’Osteria Francescana è stato premiato. Abbiamo disegnato comportamenti nuovi e promosso lo scambio di scarti tra aziende vicine”, spiegano Elisa Evaso e Luca Guglieri.

Durante la sperimentazione gli architetti lavorano insieme a MIPA alle percentuali di marmo, caffè e guscio d’uovo mantenendo come legante un 20% di cemento e attendendo i risultati dopo la pressatura e la stagionatura in cella dei prototipi. Il guscio d’uovo, essendo composto in gran parte da carbonato di calcio, si mescola alla perfezione con la polvere e granulato di marmo. Mentre i fondi di caffè pigmentano l’impasto e creano, con la loro base acida, una reazione opposta di vuoti e piccoli solchi che donano un aspetto materico.

Foto: Monica Spezia – Living Inside.

Una perfetta imperfezione

Piccoli pezzi di guscio d’uovo spuntano dalle piastrelle, mostrando una superficie piacevolmente imperfetta. Un richiamo alla natura e alla vita.

“Le piastrelle sono stonalizzate e imperfette. Questa è la loro forza. Immaginare un interno, una casa realizzata con questo materiale ci fa pensare subito alla connessione diretta con i nostri sensi. Oltre all’impronta materica visiva e tattile, stiamo lavorando anche a una possibile e futura esperienza olfattiva del materiale”, affermano gli architetti.

Un percorso in continuo fermento. Dopo la creazione del primo materiale, MONOFRMENTS sta sviluppando una pittura, una carta da parati, un parquet, un tessuto e una lastra di vetro.

Siamo molto curiosi di vedere il risultato.

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