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Emanuele Svetti

L’osteria secondo Emanuele Svetti

La vecchia osteria italiana torna a rivivere nell’Osteria Moderna firmata da Emanuele Svetti. Un progetto di interior design contemporaneo dove grandi protagonisti sono i pavimenti.

Interior design contemporaneo, concept ispirato alla tradizione. Parliamo dell’Osteria Moderna di Arezzo, il progetto firmato dall’architetto Emanuele Svetti che riporta in vita le antiche osterie. Quei luoghi di cui è costellata la letteratura italiana, dove si discuteva di politica e si scambiavano opinioni davanti a un buon bicchiere di vino oppure ci si fermava per pernottare durante un viaggio.   

Come le vecchie osterie della nostra memoria, anche l’Osteria Moderna è pensata per chi viaggia, vista la sua naturale collocazione, facilmente raggiungibile per chi percorre l’Autostrada del Sole da Nord a Sud o viceversa. E sempre come le vecchie osterie, anche il progetto di Emanuele Svetti si pone come punto di incontro per la clientela locale. Gli interni sono, invece, eleganti ed essenziali. Un design pensato per durare nel tempo, come racconta l’architetto: “Mi piace creare interni che durino nel tempo. È questa la chiave del successo degli ambienti che progetto, in un mondo sempre più freneticamente alla ricerca di formule di successo”.

Emanuele Svetti

Ieri, oggi e domani

L’Osteria Moderna ha 90 coperti distribuiti su una superficie di 350 metri quadri, con uno spazio dehors dove è possibile mangiare durante la bella stagione. Numeri decisamente più alti rispetto alla capienza di un’osteria tradizionale. In comune con le vecchie osterie c’è, invece, la ripartizione degli spazi. Come accadeva in passato, anche nel locale progettato da Emanuele Svetti la zona ristorazione è, infatti, nascosta agli occhi dei passanti e divisa dal bar (l’area dove nelle vecchie osterie si giocava a carte e si beveva in compagnia). In questo caso, a separare la zona caffetteria dal ristorante è un sistema di setti metallici, realizzato su disegno dello studio.

Emanuele Svetti

Profondo rosso

Cuore del progetto sono le superfici. Un involucro che prende ispirazione dalle atmosfere del luogo, come racconta Emanuele Svetti. “A volte è bello stupirsi e lasciarsi inebriare da profumi esaltanti, sapori decisi e colori tipici”. Per questo il colore protagonista dell’Osteria è l’amaranto. Una tonalità di rosso, calda e avvolgente, che veste gli interni in modo uniforme.

Un tocco di rosso fa più effetto di una secchiata d’acqua, amava ricordare Matisse”, spiega Svetti. “Il rosso attrae, in qualche maniera attacca. In poche parole, è quanto di meglio esista per comunicare visivamente. Il rosso è il colore dell’energia, ma anche quello del vino tanto caro alla mia terra. È potenza ed emozione. Non a caso, è anche uno dei colori più amati ad Arezzo, la città dei “botoli ringhiosi”, come furono appellati i cittadini da Dante in tono coloritamente dispregiativo all’interno della Divina Commedia”.

Realizzato come una superficie continua, il pavimento dell’Osteria Moderna è in resina epossidica, con inserti in graniglia decorata e a effetto terrazzo alla veneziana. Un mix materico che dona all’ambiente una forte personalità.

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